Il ruffo (prima parte)

Il ruffo è un essere prevalentemente notturno, tanto che le sue apparizioni diurne sono limitate alla vasca del sabato pomeriggio e ai rientri tardivi della domenica mattina. Le caratteristiche somatiche più evidenti sono il sorriso, i capelli e la carnagione: il primo non è altro che un sorprendente caso di paresi facciale volontaria, nella quale i ruffi più allenati riescono anche durante il sonno. La codona e le basette sopra illustrate sono diffuse, ma non canoniche: esiste anche la versione biondo méchato e il terribile caschetto, magari accompagnato da un esilarante filo di barba che fa tanto Mickey Rourke. L'argomento carnagione non ammette invece varianti: l'abbronzatura deve essere rigorosamente la stessa ad agosto come in gennaio, vezzosamente aiutata da una spolverata di terra.
Gli occhi socchiusi e penetranti sono invece una conseguenza del fatto che il ruffo scambia regolarmente il marchio della sua Mercedes per un mirino, e lo fissa costantemente.

La Mercedes è spesso sostituita da vetture più sobrie e modeste come i 4x4 giapponesi, ma in ogni caso il Nostro non rinuncia al vezzo di lasciar penzolare il portachiavi dalla tasca con il marchio dell'auto bene in vista. Il ruffo non disdegna la motocicletta, ma questa deve essere obbligatoriamente "Custom" e il più possibile scomoda. Il casco (modello Chips) deve essere allacciato con cura e appeso al gomito sinistro, perché in testa potrebbe risultare pericolosissimo per l'acconciatura. Completano il tutto gli odiosi occhiali rettangolari con lenti verdi, i guanti in pelle marrone col pelo dentro e l'immancabile foulard svolazzante.

Nella prossima puntata: il ruffo parte seconda, usi, costumi, sport, amori e una vasta sezione dedicata all'oggetto-feticcio di questa particolarissima specie: il telefono cellulare.


Dr. Danny Irreparabili.