Il portuale (prima parte)

Piazzale Boscovich: uno degli scenari naturali più suggestivi e singolari che la nostra città possa offrire. Nel linguaggio comune dei riminesi non viene mai chiamato col suo vero nome, ma più confidenzialmente "il piazzale del Porto" o, nelle ore notturne, il "Drive In". Di giorno la fauna che lo popola è varia ed eterogenea: coppiette, famigliole con passeggino, marinai, vecchietti e pescatori. Ma la sera arriva Lui, il padrone incontrastato, il vero dominatore di questo angolo della città: è il portuale (Homo Ceres). Centinaia di esemplari migrano quotidianamente da Verucchio, da Corpolò, dalle Coste di Sgrigna e da mille altri luoghi per dare vita alla grande kermesse del "Drive In": i più lesti posteggiano subito l'auto mentre i ritardatari devono accontentarsi di girare in cerchio per alcune decine di volte. C'è chi è riuscito, in questo modo, ad arrivare al porto con l'auto nuova e ad andarsene col rodaggio perfettamente eseguito.

Purtroppo, in tempi recenti, questo incontaminato angolo di paradiso è stato rovinato dall'intervento dell'uomo: il leggendario parcheggio centrale a spina di pesce e la circolazione a giostra hanno dovuto cedere il posto a uno squallido senso unico con posti auto laterali in blocco. Salviamo l'Adriatico e Green Peace si sono già mossi per protestare contro il sopruso, cercando di evitare l'estinzione di quella specie singolare e innocua che è l'Homo Ceres.
Più che l'aspetto esteriore, del portuale colpisce l'automobile, sorta di guscio dal quale il nostro fuoriesce solo per pochi minuti al giorno: gli involucri più richiesti sono le due volumi (Golf, Uno, Panda, Clio, Peugeot 205) ma anche i berlinoni d'annata contano molti estimatori. In relazione alla scrittona sul vetro posteriore si possono catalogare le sottospecie del portuale: abbiamo così l'Homo Ceres Fanatic, il Windsurfer, l'O'Neill e via dicendo. Gli adesivi sulla macchina sono una vera e propria mania per il Nostro, e secondo alcuni studiosi il loro numero è direttamente proporzionale al prestigio sociale dell'esemplare. Le Decals più gettonate sono sicuramente "Kenwood", "Pioneer", l'immancabile omino che spunta dal vetro posteriore, la scritta VAB (vigilanza antincendio boschi), "Non seguitemi, mi sono perso anch'io", "Turbo", "Da grande sarò una Rolls", "Long Vehicle" e via dicendo. Notevole è anche la presenza di una patriottica bandierina italiana, applicata quasi sempre al contrario. La decorazione dell'auto è completata dai coniglietti "Rabbit" e dai terribili pupazzi con le ventose che rendono estremamente precaria la visibilità.

Nella prossima puntata completeremo il vasto argomento "automobile" con altre divertenti annotazioni, e andremo a scoprire le abitudini sociali ed alimentari del nostro Homo Ceres; un'ampia sezione verrà dedicata al portuale dotato di C.B., il cosiddetto Homo Antennatus. Da non perdere.


Dr. Danny Irreparabili.