La macrobiotica

Non sperate di trovarla in discoteca, e tantomeno in uno dei pub alla moda della nostra riviera; sarà poi del tutto vano cercarla in centro il sabato pomeriggio, dove la concentrazione umana potrebbe essere fatale per la sopravvivenza di questa specie: stiamo parlando della macrobiotica (Macrobiotica Omeopatica), essere stranissimo che, caso unico in natura, è rappresentato esclusivamente da esemplari femminili. Donne tra i venticinque e i trentacinque anni, coperte da scialli peruviani, ponchos messicani e variopinti berretti a basco di lana d'angora. Dai loro lobi pendono orecchini in ferro battuto di ispirazione Maya, perfettamente intonati alle collane in ghisa e macigni di giada.

Seguendo la macrobiotica nel suo percorso verso casa, la vedrete salire su una "Due cavalli" paurosamente stagionata, ricca di adesivi ambientalisti e pendagli orientali. Giunta alla magione - normalmente un miniappartamento o una mansarda - la nostra amica ripone negli scaffali gli acquisti della giornata. Se vi capitasse di essere invitati a cena dalla macrobiotica preparatevi al peggio: ella accenderà un bastoncino di incenso, vi farà mettere a vostro agio su un'amaca thailandese e vi sollazzerà il palato con un aperitivo a base di bambù. Sarà solo l'inizio della serata più agghiacciante della vostra vita: col sottofondo dolcissimo di "Rocky Horror Picture Show", mangerete in ginocchio frittelle di soia e germogli di eucalipto, per poi assaporare una fumante tazza di orribile caffè d'orzo.

Tappa successiva, le carte: non per giocare, beninteso, ma disposte in mille diverse configurazioni per dirvi tutto sul vostro futuro. La macrobiotica sembra avere il dono dell'ubiquità per il gran numero di corsi che riesce a frequentare: dal Bonsai all'Origami, dal teatro Kabuki alla cucina messicana, tutto ciò che è esotico esercita sulla "nostra" un fascino quasi morboso. Incredibilmente la macrobiotica riesce a trovare anche il tempo per dedicarsi al suo divertimento preferito: il merengue.


Dr. Danny Irreparabili.