Lo sportivo (seconda parte)

Quale mezzo di locomozione è più semplice, spartano e genuino della bicicletta? Dai primi velocipedi alle gloriose bici dei bersaglieri, dal tandem alla Graziella, questo simpatico veicolo ha sempre simboleggiato la sobrietà e la sana, ecologica indigenza. Tutto ciò, almeno, fino alla comparsa di un singolare bipede: il ciclista (Homo Shimano Campagnolo). Riconoscibile dai numerosi sponsor tatuati sulla pelle, il Nostro usa avvilupparsi in aderenti tute fluorescenti; il cuoio capelluto è sostituito da un curioso caschetto in polistirolo, in perfetto abbinamento con strani occhiali dai colorati riflessi.

Il Ciclista discende direttamente dai mostri mitologici cari alle letterature classiche: il papà del nostro era il Centauro, metà uomo e metà cavallo, mentre la mamma era una Sirena, metà donna e metà pesce. Da un simile, impressionante accoppiamento non poteva nascere che un altro mostruoso essere, metà uomo e metà bicicletta. Con l'evoluzione naturale e il perfezionamento tecnologico, quella che era la più semplice delle macchine si è via via trasformata in una stazione spaziale: il caro, vecchio ferro ha lasciato il posto a costosissime leghe aeronautiche, e la gomma è stata sostituita da sofisticate miscele di tecnopolimeri e kevlar. La fibra di carbonio e il titanio hanno permesso di costruire gioielli in grado di rientrare agevolmente nell'atmosfera terrestre senza disintegrarsi: trattandosi di biciclette la cosa sembra però quanto meno inutile.

L'unica cosa sensata è, fuori di dubbio, il formidabile introito delle case costruttrici: una di queste superbiciclette costa intorno ai cinque milioni, ed è allo studio una top bike esoterica in avorio con accessori in ebano, per la modica spesa di ventotto milioni. Un altro componente principe dell'evoluzione, croce e delizia dei Ciclisti, è il cambio: dai primordiali dispositivi a bestemmia si è giunti agli attuali sistemi a centodieci rapporti, con guida laser e hard disk per il salvataggio delle regolazioni. Non si può poi dimenticare il cronometro multifunzione, che informa il "pilota" su tutti i dati di bordo; dai più banali - velocità, chilometri percorsi - ai più complessi: quota, angolo di tangenza, velocità di stallo e grado di cottura della cena nel microonde della moglie.

Ovviamente questi tesori su due ruote sono ben di rado utilizzati in situazioni sporchevoli: abitualmente campeggiano sui tetti delle auto o all'interno di immacolati furgoni, e i pochi esemplari che la usano su strada hanno pochissimo tempo per pedalare, presi come sono dalla programmazione del computer di bordo e dalla scelta del rapporto in tempo reale. Stanco di tutte queste complicazioni, l'Homo Shimano abbandona spesso la sua cavalcatura per assumere la posizione eretta: si trasforma così in podista o jogger, altro singolare soggetto che andremo ad esaminare nella prossima puntata.


Dr. Danny Irreparabili.