Lo sportivo (terza parte)

Percorrendo il lungomare di sera è facile imbattersi in strani personaggi, la cui unica tecnica di locomozione è la corsa. Le numerose strisce fluorescenti di cui sono ricoperti potrebbero ingannare l'osservatore meno attento: vigili del fuoco disertori in fuga? Operai dell'ANAS che livellano il porfido del marciapiede? No. Siamo al cospetto del podista o jogger (Homo Adidas), curioso essere derivato dalla mutazione del ciclista dilettante, incapace di dominare i complicati marchingegni delle attuali, sofisticate mountain bikes. Il podista svolge la sua attività da solo, al massimo in coppia: predilige le temperature basse, la nebbia e la pioggia, rivelando così una spiccata tendenza masochista. Se riuscite a sorprenderlo fermo, osservate con cura il suo abbigliamento: oltre all'immancabile fascia in testa e al walkman d'ordinanza, il nostro sfoggia felpe, marsupi, tute, calzoncini e fuseaux indossati a strati sovrapposti (tecnica a carciofo o millefoglie).

Il vero pezzo forte del vestiario è però - come è facile intuire - la scarpa: col passare degli anni le semplici Superga di tela si sono trasformate in complesse astronavi di pelle corredate dai più disparati accessori. Per aumentare la sicurezza è stato applicato un gruppo ottico posteriore con luci di posizione e retronebbia (1) coadiuvato da fasce rifrangenti modello paracarro (2); l'interno (3) è confortevole, imbottito e rivestito di moquette a pelo lungo; per adattare la scarpa ad ogni piede si utilizza il dispositivo Pump (4), dotato in alcuni casi di manometro e compressore portatile. Persino i cari, vecchi lacci (5) hanno subito l'influenza della moda: le calzature più "in" vengono vendute con due o tre paia di lacci dai diversi colori, che vanno intrecciati tra loro con l'ausilio di mappe o videocassette. Nei modelli piu evoluti l'allacciatura modello Rubik serve anche da antifurto: se l'intreccio non è eseguito correttamente la scarpa non parte, e automaticamente si attiva la sirena d'allarme. La tomaia (6) è munita di numerosi fori di aerazione, ma evidentemente l'unico problema che la tecnologia non è riuscita a risolvere è quello della puzza dei piedi. La suola è un vero concentrato di soluzioni avveniristiche, dagli stabilizzatori d'assetto (7) al sistema ammortizzante Hovercraft (8): questi dispositivi consentono una tenuta in curva eccezionale, con punte velocistiche di 160 km/h.

È spassoso il comportamento delle femmine di questa specie: sempre in coppia, bardate di tutto punto coi capi più costosi, truccate e pettinate come a Capodanno, usano la raffinata tecnica della "staffetta 4 x 100": quattro metri di corsa, più cento metri camminando con moderazione, fumando e chiacchierando. Più seri sono i giovani maschi, capaci di compiere il tragitto Viserba - Gabicce Monte senza batter ciglio e senza mai fermarsi, continuando miracolosamente a correre anche sull'acqua dei porti di Rimini e Riccione. Una volta giunti a casa mangiano di corsa, fanno l'amore con la moglie di corsa, e sempre correndo dormono su un tapis-roulant con baldacchino. E mentre il nostro Homo Adidas continua a correre, preso nella sua estasi podistica, io tiro il fiato e vi rimando al prossimo appuntamento: dal sudore degli sportivi alle esalazioni della benzina, andremo a scoprire i segreti dei motorizzati a due ruote. Protagonisti: lo scooterista (Homo Metropolis) e il motociclista (Homo Carenato), l'unico essere umano privo di orecchie perché consumate dalle continue pieghe sull'asfalto.


Dr. Danny Irreparabili.