Variscoland (seconda parte)

Nella puntata precedente, corredata di una esauriente piantina, avevamo lasciato il viado atermico Findus, al secolo Paulo Alvaro Barros, completamente nudo in qualsiasi frangente metereologico. Non meno caratteristico è il numero 9, Manuel Orantes de Oviedo, meglio conosciuto come El Pivot: grazie al suo metro e novantacinque di altezza questo ex nazionale brasiliano di basket riesce a tenere sotto controllo la zona, avvisando per tempo i colleghi di eventuali puntate della Polizia. Per ovvi motivi di ingombro accetta solo clienti dotati di Station Wagon, e secondo alcune indiscrezioni pare applichi una "parcella" di mille lire. Al centimetro. Sovrastato dalla mole del collega, Fernando Gutierrez Carrillo (Numero 10, come Zico) è uno dei nuovi arrivati a Variscoland: evidentemente i trattamenti ormonali e il silicone poco hanno potuto sulla spiccata mascolinità di questo individuo. Copiosamente coperto di peli, accanito fumatore di sigari, il Nostro si rivolge ai clienti con un bel timbro baritonale reso ancor più greve dalla pesantezza dell'alito. Eppure sono in molti a subire il suo fascino, dovuto forse ai tatuaggi di ispirazione marinara che testimoniano il suo fresco passato di pescatore d'altura.

Ora, con una bella inversione, attraversiamo il piazzale e andiamo a trovare il numero 11. Pedro Gonzales do Santos, tristemente noto con l'epiteto di El Loco, il pazzo: almeno una volta a sera conficca il tacco di una scarpa nella capote di una cabriolet, automobile a lui particolarmente sgradita. Odia i calvi, i barbuti, gli occhialuti, i grassi, i magri e gli uomini in generale: se il potenziale cliente non è di suo gradimento lo caccia a borsettate sciorinando bestemmie in colorito dialetto di Porto Alegre. A causa del suo comportamento El Loco lavora pochissimo, ma anche quando ci riesce pretende di essere pagato in monete da cento e duecento lire: questo spiega anche perché le sue borsettate possono spesso risultare fatali.

Superato il pericolo navighiamo verso acque più tranquille, e precisamente nella zona di Hermano Vieira da Souza, contrassegnato dal numero 12. Questo Viado, che possiamo vedere ritratto nel disegno con la pelliccia nera, non è esattamente il massimo in fatto di forma fisica; ma la sua infinita dolcezza e le amorevoli cure che riserva ai suoi clienti gli sono valsi lo pseudonimo di Mama Hermana, il trans più buono del mondo. Adattandosi diligentemente alle abitudini locali, egli tiene sempre in borsetta alcune porzioni di tagliatelle al ragù e una bottiglia di buon Sangiovese, con cui delizia il cliente dopo ogni prestazione. Esperto in massaggi e grande conoscitore di barzellette, sa anche avere ferme parole di rimbrotto se il partner occasionale non si è messo la maglia di lana, arrivando persino a sculacciarlo se rutta o dice parolacce. Comprensivo come pochi, è l'unico fra tutti i Viados ad accettare pagamenti dilazionati senza interessi, e con un debito preavviso fornisce anche comode prestazioni a domicilio.

Molti Spot pubblicitari suggeriscono di diffidare dalle imitazioni. Ed anche in questo angolo di Brasile trapiantato a Rimini ci si può imbattere nella cosiddetta "bufala": nella fattispecie il numero 13, che pur ostentando lineamenti e abbronzatura alla Cacao Meravigliao, è nativo di Ostia Lido e risponde al nome di Alfio Bottazzi. Alfio - noto anche come Tatiana - ex bagnino di salvataggio e accanito tifoso laziale, logicamente non è ben visto dai colleghi-rivali brasiliani. E spesso, viste le solide tradizioni calcistiche dei due popoli, le diatribe si risolvono con rudi tornei di calci negli stinchi.

È del tutto inutile che cerchiate il numero 14 sul posto di lavoro: lo potete vedere con la pelliccia bianca nel disegno, ma in questo momento temo si trovi a Capocabana con quel depravato di Massimo Riserbo. Il quale, dopo avermi consegnato in fretta e furia il dossier Variscoland, è fuggito esultante sventolando due biglietti della Brasilian Airlines; proprio ieri ho ricevuto una eloquente cartolina che dice "Saluti dal Brasile! Ci vogliamo bene e forse tra un mese ci sposiamo. Vostri Massimo e Jolanda".


Dr. Danny Irreparabili.