E se Berlusconi vincesse le elezioni? (prima parte)

Carissimi, irreparabili amici, mi corre innanzitutto l'obbligo di porgervi i saluti di quel perverso di Massimo Riserbo, che come forse saprete è fuggito in Brasile con un viado di via Varisco; ho giusto sottomano il telegramma dell'infame che recita testualmente: "Qui tutto bene stop. Ci amiamo alla follia matrimonio imminente stop. Regalato rasoio elettrico a Jolanda per San Valentino stop. Saluta lettori spediscimi liquidazione stop". L'improvvisa dipartita del mio collaboratore ha fatto slittare di parecchio i collaudi della mia ultima, fantascientifica invenzione; che ci crediate o no, sono riuscito a mettere a punto la creatura suprema, la chimera degli inventori e degli scienziati: nientemeno che la Macchina del Tempo! È vero, visti i tempi che corrono ho dovuto economizzare parecchio, utilizzando la struttura della Fiat 500 di mia sorella. La propulsione, che nei progetti iniziali era a conversione nucleare, è stata ridimensionata a un semplice e funzionale sistema a flussi etilici: in pratica la macchina sfrutta l'energia del fiato del conducente, previo ingerimento di Sangiovese o Albana dolce.

E così, sprezzante del pericolo, ho deciso di collaudare personalmente il mio nuovo gioiello: dopo una sosta di un paio d'ore alle Cantine Riunite per il pieno, ho regolato gli strumenti di bordo sull'anno 1999, ho soffiato con forza nel palloncino convertitore e... il miracolo è avvenuto! L'orologio sul cruscotto ha cominciato a vorticare paurosamente, e mentre una luce accecante avvolgeva la macchina perdevo i sensi in un'estasi mistico-alcolica. Al mio risveglio mi sono ritrovato in una Rimini strana, con poca gente in giro e molta in casa davanti alla TV. Camminando lungo quella che poteva essere via Marecchiese, mi sono sentito salutare da un cartello parlante: "Benvenuto a Milano Marittima 2, straniero! Sempre lode al cavaliere! Bip!" Preso da un dubbio agghiacciante, mi sono precipitato verso la familiare sagoma di un'edicola: e lì, leggendo i titoli dei giornali, i miei sospetti hanno preso corpo. "Ode a Silvio", "Uno spot resuscita Fedele Confalonieri", "Il Milan vince il suo ottavo scudetto consecutivo", "Berlusconi eletto Papa".

Il supremo disastro si era dunque verificato. Nelle elezioni politiche del marzo 1994 Forza Italia aveva surclassato la concorrenza con un'agghiacciante quantità di consensi popolari: con diciannove milioni di voti e uno share del settantacinque per cento, Berlusconi si ritrovò padre adottivo della Seconda Repubblica, e per far capire a tutti che non stava scherzando piazzò il Grande Puffo alla presidenza del Senato. Il sistema partitico venne profondamente rivisto, e alla maggioranza di Forza Italia vennero opposte le coalizioni progressiste "Alè azzurri" e "Non è un miraggio è Roby Baggio". Verso la fine dello stesso anno la Fininvest diede inizio alla cosiddetta rivoluzione toponomastica italiana: dopo le già esistenti Milano 2 e Milano 3, tutte le città del Bel Paese furono trasformate in succursali della Metropoli Ambrosiana. Così Torino, ad esempio, diventò Milano 4, Forlì cambiò il suo nome in Milano 137 e Agrigento in Milano 1230. Milano Marittima restò tale e Rimini fu degradata al ruolo di satellite della suddetta.

Non da meno fu la rivoluzione sportiva del maggio 1995: Berlusconi, tramite il presidente della FIGC Franco Baresi, acquistò tutte le squadre di serie A, eliminando le altre categorie perché attiravano pochi sponsor. Creò così due squadre di undici giocatori più trecento riserve ciascuna, le chiamò Milan A.C. e Milan F.C. e istituì il campionato in giornata unica. Da allora il superbowl si gioca ogni anno nel Megameazza di San Silvio, mostruoso stadio ad ottanta anelli, e chissà perché da allora il Milan non sbaglia un campionato. La terza rivoluzione, quella del gennaio 1996, istituì il "Corredo obbligatorio da passeggio" che possiamo vedere nella vignetta: all'ingegnoso doppio monitor basculante da visione coatta si somma la cuffia propedeutica per l'ascolto forzato del karaoke di Fiorello. Interessante il Quizzy d'ordinanza da tenere appeso al collo: oltre che come telecomando interattivo serve anche come segnalatore spia per controllare ogni parola e ogni movimento del proprietario.

Consigli per gli acquisti.


Dr. Danny Irreparabili.