Avete seguito attentamente i consigli per gli acquisti coi quali mi
sono congedato quindici giorni fa? Bene, allora posso continuare con
la descrizione del Corredo Obbligatorio da Passeggio istituito nel
gennaio 1996 dal Neoministro degli Interni Mike Bongiorno: da quella
data ogni cittadino maschio è tenuto a circolare con la divisa
completa del Milan, completa di Sponsor ufficiale, scudetto e parastinchi.
Un tocco di riguardo spetta alle signore, che hanno la possibilità
di scegliere se vestirsi da velina o da Bingo Girl. In ogni caso è
considerata mancanza gravissima l'assenza della coccarda Forza Italia
con microfono di controllo incorporato. È altresì indispensabile
tenere bene in vista una copia del Giornale (quotidiano di monopolio
diretto dal 1995 da Paolo Liguori) e una di Panorama, unico periodico
non censurato dal Garante per l'Editoria Paolo Berlusconi. Un nutrito
esercito di Gabibbi è preposto al controllo di tutte le imposizioni
sopra citate; in caso di infrazione possono essere comminate sanzioni
pesantissime, come la visione forzata di "C'eravamo tanto amati"
o l'alimentazione coatta con i bocconcini Friskies.
Superato lo shock causatomi da quanto avevo visto fino a quel momento,
ho pensato di alzarmi in volo con la prodigiosa macchina del tempo,
per dare un'occhiata alla Città dall'alto. Ma, come è
possibile vedere nella vignetta, lo spettacolo è stato dei
più deprimenti: ogni monumento di Milano Marittima 2 (ex Rimini)
nell'anno 1999 si presenta sponsorizzato da un enorme pallone aerostatico.
Il Tempio Malatestiano, munito di guglia a imitazione del Duomo di Milano,
è ora uno dei centri di produzione R.T.I. più grandi d'Italia.
Non migliore la sorte dell'Arco d'Augusto, che rivestito da un megaschermo
di ottanta metri quadri ha sacrificato duemila anni di storia alle esigenze
dell'audience. Per volere del ministro dei Beni Culturali Vittorio Sgarbi,
il ponte di Tiberio non esiste più da tre anni. Le sue antiche
arcate, giudicate dal ministro disarmoniche e irregolari, hanno lasciato
il posto a un ponte più moderno e funzionale, con struttura in ghisa
e rifiniture in graniglia fucsia. Da notare infine la coccardona in cemento
che fa bella mostra di sé in cima al grattacielo, simbolo sempiterno
del fresco trionfo elettorale. Tornando alla cronistoria, non possiamo
dimenticare la clamorosa elezione di Cristina d'Avena a presidente della
Repubblica, avvenuta nel marzo del 1997: nella stessa occasione venne
modificato il testo dell'Inno di Mameli, inserendo gli struggenti versi:
"Noi Puffi siam così, noi siamo puffi blu, puffiamo su per
giù due mele o poco più...".
Nel settembre dello stesso anno venne varata l'attesissima riforma
sanitaria, ad opera dell'onorevole Patrizia Rossetti: condizione essenziale
per avere diritto all'assistenza medica, la conoscenza di personaggi e
vicende di almeno quattro telenovelas. Nel 1998, con l'ascesa di Maurizio
Mosca al ministero della Pubblica Istruzione, il quoziente intellettivo
dei giovani italiani precipitò a livelli zoologici; condizione,
questa, del tutto essenziale per evitare il formarsi di Nuclei sovversivi
antiFininvest. La vera apoteosi del Regime avvenne l'anno successivo,
quando tutti i grandi nomi dell'Universo berlusconiano trovarono un posto
stabile in tutti i Dicasteri, inutilmente contrastati da una opposizione
fiaccata a colpi di Ciappi e Stirella Micromax. Grazie a Emilio Fede (Esteri),
Massimo Boldi (Industria), Alba Parietti (Lavori Pubblici) e a tanti altri
bei personaggi, la Repubblica fu definitivamente trasformata nel gigantesco
spot finora descritto. Fortunatamente il futuro è ancora dietro
l'angolo, e qualche speranza di salvarci ancora l'abbiamo: ci vediamo nel
prossimo numero, questa volta nel presente, sempre che riesca a liberarmi
di questo stramaledetto Gabibbo da guardia, e sempre che riesca a trovare
una quantità sufficiente di alcool per poter tornare nella mia
adorata Rimini del 1994.
Dr. Danny Irreparabili.