La discoteca (sesta parte) - Il P.R.

Come tutti sappiamo, la pubblicità è l'anima del commercio e la discoteca, grande magazzino all'ingrosso del divertimento, non sfugge certo a questa regola. Ma oltre alla carta stampata, alla radio, alla TV e a tutti gli altri mass-media tradizionali, le sale da ballo possono contare su un sistema di diffusione dell'immagine del tutto esclusivo: si tratta del P.R., simpatico personaggio notturno dal collaudato carisma e dal telefonino bollente. Il suo compito è, in sintesi, quello di distribuire i biglietti pubblicitari della discoteca in modo capillare ma mirato, rispettando metodicamente il target previsto dal locale. Fin qui la teoria, ma come in tutte le professioni esistono trucchi, tattiche e soprattutto gerarchie che differenziano radicalmente le varie sottospecie di P.R.

Al livello più basso della scala gerarchica troviamo l'umile Pierre da marciapiede, che passa metà delle sue serate a timbrare i biglietti e l'altra metà a rifilarli ai giovani di passaggio, che spesso se ne sbarazzano dopo pochi metri. Reclutati dalle piccole discoteche estive, questi operai della propaganda spesso compiono la loro mansione in cambio del semplice ingresso gratuito, ma possono affermare con fierezza agli amici (e senza tema di smentita): "Sai, io faccio il P.R.!".

Salendo di un gradino, troviamo poi il Public Relation a tempo pieno: dotato di buona professionalità ma non ancora del cellulare, agisce per discoteche ad apertura annuale ma non propriamente sulla cresta dell'onda. In questo caso la preziosa opera spesso scade nel distratto posizionamento di grossi mazzi di biglietti in pub, palestre e negozi: il soggetto in esame comincia a ricevere un compenso, spesso correlato ai cosiddetti "rientri" o, più raramente, in percentuale all'incasso. Da questo livello in su il P.R. adotta un nome di battaglia, spesso esotico, a volte evocativo, in alcuni casi assolutamente idiota.

Il salto di qualità avviene passando al terzo livello, dove troviamo gli ineffabili uomini-immagine: la classe della discoteca sale ulteriormente, e proporzionalmente diminuisce la quantità di biglietti disponibili. Tono ed eleganza iniziano a diventare fondamentali, anche se i completini rosa shocking o verde pastello lasciano dubitare sui gusti cromatici. In questo caso la distribuzione dei preziosi cartoncini è nominale, spesso è necessario prenotarsi per tempo, oppure frequentare i posti strategici, dove si sa che prima o poi "Lui" passerà. L'uomo immagine ha anche a disposizione le liste, sistema elitario di ingresso raccomandato, riempite per lo più con nomi femminili. Ovviamente non maligneremo sul criterio di priorità adottato dal soggetto per compilare detta lista.

Si potrebbe supporre che la scala gerarchica dei P.R. finisca qui: esiste invece un livello superiore, detto Gotha o Walhalla, dove il Public Relation Man si svincola dalla sua essenza umana per assumere quella esoterica. Pagato profumatamente dai locali più "in" di Rimini Alta e Riccione Alta, appare come celeste visione nei Pub più blasonati della Riviera, atteso come un Messia da frotte di fedeli, che in cambio di un posto in lista si farebbero decapitare. I più modesti fanno il loro ingresso su carrozze tirate da due quadriglie di stalloni bianchi, ma c'è anche chi, come possiamo vedere nel disegno, preferisce l'apparizione miracolosa con seguito di putti e cherubini. Questo tipo di P.R. ha carta bianca nel suo operato: può cambiare il nome del locale, se ha voglia può licenziarne il propietario e non di rado lo si ritrova all'ingresso della discoteca, pronto a giudicare, novello Minosse, chi è degno di frequentarla e chi no.


Dr. Danny Irreparabili.