Erano anni che io e Massimo Riserbo non ci concedevamo il lusso di una
rilassante vacanza: e quest'anno, senza badare a spese, siamo saltati sul
primo volo per Viserbella, pronti a goderci due settimane di sole, mare
e - natura permettendo - sesso. Al momento di disfare le valigie abbiamo
constatato di aver dimenticato gli indispensabili costumi da bagno: poco
male, visto che si trattava di due vetusti modelli Balilla con righe
orizzontali, ornati dalla poco edificante dicitura "Credere, obbedire,
combattere". Consigliati da un negoziante del luogo, abbiamo acquistato
due splendidi perizomi, in similpelle nera per me e a sobri motivi tigrati
per il buon Massimo. Il nostro ingresso in spiaggia è stato accolto
da fragorose risate, gesti di scherno e dita puntate, fino a quando un
benevolo bagnino non ci ha fatto notare che avevamo indossato i costumini
al contrario.
Smaltita la vergogna, ci siamo fatti consegnare dal buon bagnino due di
quelle malefiche macchine di tortura comunemente dette brandine; anche se
a prima vista le brandine possono sembrare tutte uguali, in realtà
esse si dividono in quattro gruppi fondamentali.
A) La brandina vergine o in rodaggio, caratterizzata dalla bulloneria
serrata a morte: ogni spostamento del tettuccio costa litri di sudore,
e ogni manovra è accompagnata da tetri cigolii che richiamano
l'attenzione dell'intera spiaggia.
B) La brandina slegata, che soffre del difetto opposto: dopo aver depositato
vestiti, radio, bottiglie e quant'altro sul tettuccio, esso provvederà
a ruotare scaricando tutto sulla sabbia, oppure sulla vostra pancia coperta
di olio abbronzante.
C) La malefica brandina virtuale o falsabrandina, nella quale evidentemente
non esiste nesso tra il movimento della cordicella e quello dei sostegni
dello schienale. Tirando la corda non succederà niente, e la
conseguente manovra sui sostegni vi costerà tumefazioni e dita
acciaccate in grossa quantità.
D) La brandina d'epoca, contraddistinta dal telo stinto, sfilacciato e
paurosamente infossato: vero e proprio attentato alla vostra colonna
vertebrale, è spesso realizzata in pesantissimo ferro, rendendo
quasi impossibile la celebre "manovra del girasole".
Una volta trovata la posizione sul crudele giaciglio, abbiamo finalmente
estratto dalle borse la nostra sofisticata attrezzatura (penna, block notes
e, per l'occasione, binocolo) iniziando un'interessante seduta di osservazione
faunistica. Esemplare immancabile sulle nostre spiagge è il Giovane Turista
Tedesco (Homo Borussia Dortmund). Inconfondibile grazie al leggendario
taglio di capelli Littbarski, corti sui lati e lunghi dietro, questa
simpatica specie si distingue anche per i maldestri tentativi di crescita
dei baffi, spesso ridotti a radi pelucchi rossicci. Altra caratteristica
del Dortmund è la tecnica particolarissima usata per l'esposizione
al sole: il primo giorno, prudentemente, il soggetto evita di togliersi
la maglia; il secondo giorno avviene la fatale esposizione totale e
prolungata della candida epidermide. Successivamente l'esemplare scompare
dalla spiaggia per poi ripresentarsi con terribili ustioni su tutto il corpo.
Una diffusa variante di questa specie è il Giovane Tedesco con
Fidanzata; curiosa è l'usanza di queste coppie di vestirsi in modo
stereofonico: stessa maglietta, stessi pantaloncini e stessi sandali,
spesso ornati da pietosi calzini bianchi.
Dr. Danny Irreparabili.