Dopo anni di sacrifici e risparmi, finalmente Massimo Riserbo ed io ci
siamo decisi a compiere il grande acquisto: un televisore nuovo. Quello
vecchio era un CGE del '61, gran bel pezzo di antiquariato ma capace solo
di ricevere RAI 1, RAI 2 e, nelle serate più limpide, Capodistria
e la TV Svizzera. Rigorosamente in bianco e nero, l'apparecchio si rifiutava
di ricevere i programmi Fininvest, non sappiamo se per ragioni tecniche o
politiche, ed era ovviamente privo di telecomando. Abbiamo cercato di ovviare
a quest'ultima mancanza utilizzando Attila, il nostro feroce Chiuahua da
guardia: al perentorio grido "Ein!" l'intelligente bestiola premeva
col musino il pulsante numero uno, con "Zwei" passava al secondo,
mentre era necessario gridare "Koper" per vedere Capodistria
e "Toblerone" per godersi la TV Svizzera.
Chiaramente questo stato di cose non poteva durare a lungo, anche perché
Attila, a forza di premere pulsanti col muso, stava cominciando a somigliare
a un bulldog. Dopo aver rotto i salvadanai, non senza qualche lacrimuccia,
ci siamo diretti al mercatone Uba Uba (nostro abituale punto di riferimento
per i prodotti ad alta tecnologia) a bordo del capiente Sulky da carico
di Massimo Riserbo. Ora nel salotto buono campeggia il nuovo acquisto,
maestoso e squadrato come il torrione di un'inespugnabile città medioevale;
nero come il carbone, suadente nelle sue pur semplici forme, ammicca col
suo unico gigantesco occhio promettendo migliaia di ore di sano divertimento.
Quando ho preso in mano il telecomando ho avuto un lieve malore:
centosettanta tasti microscopici, fatti a misura di dito giapponese,
concentrati in un'arcana scatoletta poco più grande di un pacchetto
di sigarette! Sulle prime, presi dallo sconforto, abbiamo pensato di
riciclare Attila, ma poi (grazie a un'infinita pazienza e al prezioso
Bignami Giapponese-Italiano) siamo riusciti a venire a capo della faccenda.
Ora siamo padroni assoluti dell'etere, ci siamo visti schiudere le porte
di mondi nuovi ed affascinanti, pieni di immagini e colori mai visti prima:
i nostri programmi preferiti sono le televendite che ogni pomeriggio
riempiono i palinsesti delle piccole TV locali. Tanto, ogni volta che
proviamo a guardare la RAI c'è Pippo Baudo, mentre sui canali
Fininvest c'è sempre Berlusconi che invoca le elezioni e manda
anatemi ai comunisti. Niente a che vedere con la genuina semplicità
delle vendite TV, dove con 199.000 lire puoi comprare dieci anelli d'oro,
o un vibro massaggiatore della Katia Sport con modella nera incorporata,
o una camera ragazzo in pregiato truciolato massiccio, o ancora un
prestigioso appartamento in multiproprietà. Uno spasso.
Per fare dello Zapping a livello professionistico bisogna aspettare la
notte. Da un po' di tempo io e Massimo disertiamo sistematicamente gli
appuntamenti serali del Club della Cultura, così come abbiamo
messo in disparte il telescopio, regalo di mio zio Galileo, che tante
notti aveva sottratto al nostro sonno.
Non si può resistere al richiamo della televisione, che come moderna
sirena ti inchioda davanti allo schermo, a maggior ragione se sui canali
privati vengono trasmessi i fantastici Sexy Show e i promo delle innumerevoli
Chat Line esistenti.
Chi non si ricorda "Colpo grosso", versione osé di Telemike,
dove col pretesto di alcuni giochini abbastanza idioti venivano spogliate
dieci ragazze dieci? Per poter accumulare fiches da giocare si dovevano
spogliare anche i concorrenti, e fortunatamente la stessa sorte non veniva
riservata anche al presentatore, che era il leggiadro Umberto Smaila:
sarebbe stato uno spettacolo indecoroso.
In tempi più recenti l'idea del Sexy Game è stata riproposta
con l'aiuto di due riciclati eccellenti della televisione: Carmen Russo e Ric,
che però non hanno saputo portare la loro trasmissione ai livelli di
assoluta eccellenza raggiunti da Colpo Grosso. Ci ha provato anche Maurizia
Paradiso, alias Maurizia de Las Noches, noto transessuale della bassa padana,
che condiva la televendita di videocassette della sua catena di Sexy Shop
avvalendosi di spogliarelliste spesso improvvisate, ancor più spesso
devastate da foruncoli e cellulite.
L'antipasto delle seratine osé dell'italiano medio è costituito
dagli spot che reclamizzano le linee 144: come è scritto a chiare
lettere negli spot non si tratta di telefoni erotici, quindi è inutile
aspettarsi esibizioni degne di nota. Ci sono le Sibille dal Vivo (anche
perché dal... Morto farebbero troppa impressione) che alla modica
tariffa di lire 2.540 più IVA al minuto garantiscono un futuro
radioso a voi e - soprattutto - al titolare della Chat Line.
Abbiamo poi lo staff delle ragazze 144, simpatiche signorine acqua e sapone,
tali e quali alla vostra vicina di casa, compagna di classe o collega di
lavoro: quindi bisogna essere completamente idioti per pagare le famose
2.540 lire al minuto e chiacchierare con ragazze normalissime.
Più piccante è lo spot "partner change", sottolineato
dalla dolce melodia di "Feelings", dove troviamo tre coppie costituite
da ragazze bellissime ed emeriti pirla; evidentemente chiamando questa particolare
linea puoi introdurti in mezzo a una di queste coppie con doppia soddisfazione:
concupire una bionda mozzafiato e cornificare uno dei suddetti emeriti. Altra
proposta soft è data dalle favole di Veronica: nel video compare una
morettina in baby-doll con un orsacchiotto in braccio, disponibilissima...
a raccontare fiabe per tutta la notte (sai che soddisfazione).
Dopo un po' di questi noiosi preludi, finalmente arrivano loro, sensuali e
prorompenti, senza veli e senza censure: sono le regine della notte, il poker
di donne del peccato, le padrone assolute dell'hard zapping. La più
gettonata è la diafana Selen, autentica stakanovista del suo settore:
compare in ben tre filmati diversi (in piscina, in versione sadomaso, su lettone
in ferro battuto con calzettoni stile Ape Maia) e, come se non bastasse, la
troviamo nelle vesti - si fa per dire - di testimonial in un'improbabile proposta
di video amatoriali. Una cassetta a sole lire 150.000, ma i più solleciti
a telefonare possono contare su un prestigioso perizoma rosso in omaggio.
Grande concorrente di Selen è la regina di fiori Angelica Bella,
felina e conturbante, seguita a ruota da Milly D'Abbraccio, resa famosa
da Vittorio Sgarbi, che qui vediamo avvolta in collane di perle esibire
svariati ettogrammi di puro silicone.
Chiude la classifica Jessica Rizzo, ovvero la moglie più desiderata
d'Italia, dalle forme giunoniche e dalle movenze felliniane, che compare in
pose discinte con la benedizione del maritino Marco Toto. Il peccaminoso
turbine continua con l'interessante "Voglie di donna", l'esotico
"Santo Domingo Live", il divertente "Sexy party".
E regolarmente, sul più bello, compare un deficiente con la bandana
in testa e la tutina attillata che finge goffamente di giocare a tennis;
a bordo campo un altro uomo lo guarda, gli sorride e... scocca la scintilla.
È il momento del "Gay line VIP", che prosegue con un altro
signore che si fa la barba sulla colonna sonora dei "Frankie goes to
Hollywood", e termina con una scatenata esibizione di culturisti made
in USA. De gustibus...
Da questa poltrona, con le borse sotto gli occhi, il Vostro Dottore vi
saluta e vi rimanda alla prossima puntata; ora avrò il mio bel da
fare per convincere Massimo ad andare a dormire: il cerebroleso si è
innamorato perdutamente di Selen e sta cercando in tutti i modi di telefonarle.
Ma come faccio a fargli capire che è perfettamente inutile cercare
sull'elenco la signora Dal Vivo Selen?
Dr. Danny Irreparabili.