Il fatto che l'estate sia finita, irreparabili amici, non vi esime dal
vostro dovere di conquistatori; è vero, la popolazione femminile
cala drasticamente, quella che rimane è ovviamente di origine locale
con quel che ne consegue in termini di difficoltà di approccio. Ma
per noi professionisti dell'intorto questo non rappresenta un ostacolo,
bensì uno stimolo per affinare tecniche sempre più complesse;
e cogliere la terribile sfida della Donna Riminese, che secondo uno studio
condotto dal Reader's Digest è quella più difficile da sedurre
dopo la Donna Irakena, non foss'altro perché quest'ultima corre il
rischio di essere lapidata se sorpresa a macchiarsi di atti impuri.
Dopo i primi due articoli dedicati alla nobile arte della seduzione la mia
scrivania è stata sommersa di lettere, inviate da amici e conoscenti
che - con evidente tono di scherno - intendono ricordarmi la data della mia
ultima conquista amorosa: come può uno che dal 1981 non esce con una
donna che non sia la sua commercialista, pretendere di dare lezioni di Ars
Amandi a chicchessia? Vorrei in questa sede muovere tre appunti ai miei feroci
ed anche disinformati detrattori: in primis, l'anno era il 1982 e la signorina
in questione era la famigerata Jessica detta Moulinex. Dopo una notte d'amore
con lei il medico mi prescrisse quattordici anni di astinenza coatta più
una robusta cura a base di Zabov e uovo sbattuto che continuo ancora oggi,
con grande gioia del Consiglio di Amministrazione della Moccia Liquori. Va
inoltre detto che non è certo la quantità delle conquiste che
determina il valore di un tombeur de femmes, quanto la loro qualità,
e chi conosce Jessica sa cosa voglio dire. Sempre a questo proposito, è
bene ricordare che la conclusione positiva di una missione amorosa è
particolare di ben poco conto: la soddisfazione vera sta nell'elaborare strategie
e nel metterle in pratica senza curarsi troppo dei risultati, anche perché
questi solitamente consistono in massicce dosi di schiaffoni. Quindi, cari amici,
leggete con attenzione le nuove tecniche che vado ad illustrarvi, applicatele
alla lettera e fatemi sapere se funzionano: detto in confidenza, sono troppo
pericolose per verificarle di persona.
Tecnica "Conan il barbaro"
Ogni uomo, anche il più forte e rude, in un supermercato fa la figura
dell'agnellino spaurito. Recatevi in un discount, munitevi di un carrello e
cominciate a girare tra gli scaffali con aria insicura e disorientata: subito
gli occhi di tutte le casalinghe presenti saranno per voi. Una volta adocchiata
la preda vi avvicinerete e, molto garbatamente, le chiederete la differenza tra
un detersivo in polvere e uno in microgranuli: si innescherà così
un meccanismo psicologico che porterà la ragazza a intrattenersi con voi
per ore sull'economia domestica, la gestione familiare, la svalutazione, le
mille difficoltà della vita della casalinga e via dicendo. A questo punto,
se non siete degli sprovveduti, sarà un giochetto chiedere alla giovane
il numero di telefono, "perché se mi dovesse impazzire la maionese,
o non montasse la panna, o dovessi togliere una macchia di vino da un capo di
seta, almeno saprò a chi rivolgermi!". Una volta instaurato quel
rapporto di simpatia-complicità che richiede una piattaforma di problemi
in comune, ricambierete i preziosi consigli recandovi a casa della vittima per
riparare il rubinetto che perde, imbiancare o oliare i cardini delle porte; non
dimenticate di portare con voi una cospicua scorta di bende e cerotti: sia
perché è facile farsi male coi lavori di casa, sia perché
potrebbero tornare utili in caso di una anomala, inopinata reazione negativa
della padrona di casa alle vostre avances. (Leggi: matterello, sturalavandini
a ventosa, scopa, coltello da cucina). È consigliabile accertarsi a priori
che la preda designata sia rigorosamente single: intanto perché un vero
Dongiovanni non è mai un rovinafamiglie, e poi perché l'eventuale
marito potrebbe avere una chiave inglese più grossa della vostra.
Variante Pampers
Si tratta di coniugare la tecnica appena descritta con quella, infallibile,
esposta nella puntata precedente con la denominazione di "Tecnica
Montessori". È sufficiente infilare il bambino nel sedile del
carrello per dare vita a un quadretto tenerissimo che potrà scardinare
il cuore della più inavvicinabile delle donne. Per ottenere il massimo
risultato da questa tecnica si consiglia di battere la zona del supermercato
dove sono esposti omogeneizzati, pannolini e articoli per la prima infanzia.
Da evitare: un negozio troppo vicino a casa vostra. Potreste imbattervi in
una noiosa prozia, stupita della vostra improvvisa paternità, che
manderà a monte i vostri progetti di conquista tormentando il piccolo
con due ore di "Pucci-pucci". Da evitare anche la solita sottovariante
Massimo Riserbo, che con l'aiuto del cloroformio mi ha travestito da dolce Remi
incastrandomi poi a viva forza nell'angusto sedile del carrello.
Variante Carlton Myers
Particolarmente indicata se avete un debole per le ragazze di piccola
statura. Tenete d'occhio la vostra amata bambolina in tutti i suoi spostamenti:
prima o poi le capiterà di dover prendere un oggetto da uno scaffale
particolarmente alto. A questo punto interverrete voi, che con gesto atletico
libererete la giovane dall'imbarazzante incombenza, depositando la scatola
nel carrello con un radioso sorriso. Evitate questa tecnica se non arrivate
al metro e sessanta: rischiereste di trovarvi in palese difficoltà
proprio dove volevate fare bella figura, con in più il rischio di
vedervi sovrastare dalla signora Mulazzani detta la Valchiria che,
afferrando l'oggetto con presa sicura, vi sotterrerà con un
perentorio "Ci penso io, nanetto".
Tecnica Barilla
In un supermarket, ovviamente, le clienti non sono le uniche donne a cui
dedicare le nostre attenzioni: ci sono anche le cassiere, spesso giovani
e carine, ed è proprio a loro che è dedicata questa tecnica.
Al momento di pagare, la giovane passerà uno ad uno i vostri acquisti,
carezzandoli voluttuosa con lo scanner: "Spaghetti... Basilico... Sale...
Pinoli... Olio... Grana... Allora stasera fa il pesto alla genovese!"
Cogliendo la palla al balzo, sussurrerete alla vittima: "Sì,
ma purtroppo dovrò mangiare da solo! Cosa ne diresti di farmi
compagnia?". Lei vi guarderà complice, abbasserà forse
il capo, e con voce morbida, rotta dall'emozione, vi risponderà
sensuale: "C'è solo una cosa che mi fa più schifo del
pesto: la tua faccia da deficiente!"
Dr. Danny Irreparabili.