Come recita l'antico adagio, le disgrazie non vengono mai sole. E'
storia recente l'invasione della mia cantina, allagata fino all'orlo
per l'occasione, da parte della sirena Marina, nuova compagna del mio
assistente Massimo Riserbo; a rendere casa Irreparabili sempre più
simile al Delfinarium ci ha pensato Filippo - uno squalo di tre metri
e mezzo cugino di Marina - che ha pensato bene di stabilirsi nella boccia
di vetro già appartenuta a Sofocle, il mio amato pesce rosso. La
vasca da bagno è diventata la nuova residenza di Alboreto, il pesce
pilota inseparabile amico di Filippo, che effettivamente sul bagnato va
fortissimo. La ciliegina sulla torta è stata posata - come
sempre - da quel cerebroleso di Massimo che ha riempito l'armadio della
mia stanza con quattro quintali di garagoli, ovviamente dopo aver fatto
sparire tutti i miei vestiti. Imprigionato nella Vergine di Norimberga
per punizione, l'idiota ha candidamente confessato: "Vedi, Danny,
tra pochi giorni è la festa della donna, e nell'oceano è
consuetudine donare alle sirene garagoli, visto che mimose non ce ne
sono!". Ah, l'amore! E visto che anch'io, in fondo, sono un
romanticone, non me la sono sentita di infierire sul demente cosmico e
ho tramutato la punizione dalla ghigliottina a una settimana di gogna.
Forse non tutti sanno che (o, se preferite, strano ma vero) la Festa
della Donna trae origine da un fatto tragico. Nel 1910, infatti, la
Conferenza Internazionale dei movimenti femminili, riuniti a Copenaghen,
in ricordo di un gruppo di operaie vittime dell'incendio di un'industria
tessile, indisse la "Giornata Mondiale della Donna", fissandone
la ricorrenza in occasione dell'8 marzo. Oggi, a più di ottant'anni
di distanza, la memoria storica di quel triste avvenimento è
inevitabilmente andata perduta e la Festa della Donna si è
trasformata da momento di riflessione in ghiotta occasione di divertimento
e trasgressione. La sera dell'otto marzo i ristoranti e le discoteche si
riempiono di casalinghe e commercialiste, studentesse e avvocatesse in
cerca della loro fetta di peccato provvisoria. Nella magica notte tutto
è permesso: toccare il sedere agli uomini (e mai, dico mai, che
mi capiti di essere la vittima), dire parolacce, cantare stornelli da
osteria, ruttare, indossare audaci perizomi e quant'altro.
Negli ultimi anni, inoltre, al tradizionale simbolo della mimosa si sono
affiancate altre consuetudini, e in particolare due - una divertente e
l'altra abbastanza idiota - che vado ad illustravi. La prima consiste in
una tattica strettamente legata al divieto di ingresso agli uomini nei
ristoranti e nei locali da ballo: niente di meglio, allora, che indossare
parrucche e calze a rete per aggirare l'ostacolo e infiltrarsi nel cuore
della festa, in omaggio all'antico detto "Se non puoi sconfiggere
il nemico alleati con lui". Il risultato è un esilarante
strascico del Carnevale da poco terminato, con congrui vantaggi per
entrambe le fazioni: le donne possono contare sullo spettacolo
impareggiabile di maschioni pelosi vestiti come baldracche, e i
maschioni stessi hanno la certezza pressoché matematica di
un interessante prosieguo della serata. L'altra moda è l'ormai
diffuso spogliarello maschile, proposto universalmente da dancing,
balere, discoteche e anche qualche pizzeria. Figuriamoci se Danny
Irreparabili si mette a fare del moralismo, ma in tutta sincerità
le scene di delirio che si scatenano quando l'idiota di turno resta
in mutande mi avviliscono non poco. Inoltre c'è da dire (e lo
dico sapendo di attirarmi addosso gli anatemi dei gestori di discoteche)
che spesso la preparazione artistica - nonché fisica - degli
strip-men risulta molto approssimativa: il più delle volte,
escludendo i pochi professionisti, quelli che dovrebbero simboleggiare
la bellezza virile non sono altro che ragazzi qualsiasi con qualche
chilo di troppo e le movenze di un orso bianco in calore.
Persino Massimo Riserbo, che ha grosso modo la struttura fisica di
un topo gigante, è riuscito a farsi scritturare dalla discoteca
"La Vongola" (di proprietà di uno zio di Marina) dove
darà vita a una performance totalmente inedita: lo strip-tease
sottomarino integrale. A una profondità di settantadue metri
l'idiota subacqueo dovrà, per contratto, togliersi tutto,
compreso il perizoma e le bombole dell'ossigeno; inutile dire che
ho già prenotato un posto in prima fila per godermi l'annegamento
del cerebroleso in diretta. Senza contare, poi, l'umiliazione che Massimo
dovrà subire al momento di mostrare i propri attributi a quattrocento
sirene scatenate: già microscopico all'asciutto, l'apparato
riproduttivo del demente sott'acqua rasenterà l'invisibilità,
sotto gli occhi tristi di Marina e quelli soddisfatti del sottoscritto.
Voglio chiudere questa puntata dedicando alle mie lettrici tonnellate
di mimose virtuali e un piccolo pensiero, questa volta serio: il giorno
dell'otto marzo mettetevi davanti allo specchio e pensate a ciò
che siete veramente, voi donne, per l'umanità. Voi siete la
fecondità e l'amore, siete la dolcezza che manca a noi uomini,
il pensiero gentile che sa volare oltre le nuvole, l'anima libera che
sa fare a meno della violenza anche se troppo spesso della violenza
è vittima. Grazie a voi, che siete madri della Vita. Grazie, perché sapete
donare tutto, anche quello che non sappiamo chiedere. Per la vostra festa,
un augurio particolare da Danny Irreparabili: che nel vostro otto marzo
ci siano meno stupidi spogliarelli e più consapevolezza. Che essere
donna è meraviglioso, e essere uomo è meraviglioso
perché ci siete voi.
Dr. Danny Irreparabili.