La compagnia (quarta parte) - Lo sparaballe

Nei dibattiti che prendono vita nell'ambito di un gruppo solitamente sono due i personaggi che tengono banco, grazie alle loro indiscusse capacità oratorie e alla vastità del loro campo di conoscenza. Il primo di questi soggetti è il tuttologo (Homo Sapiens Sapiens) che abbiamo trattato nella puntata precedente: la sua cultura ottiene linfa vitale da letture basilari come La Settimana Enigmistica e Il Manuale delle Giovani Marmotte, e le eventuali lacune vengono colmate dall'improvvisazione e da una buona dose di faccia tosta. Il personaggio che andremo ad analizzare oggi è lo sparaballe (Homo Esageratissimus) che a differenza del tuttologo basa il proprio intercalare sul principio dell'Iperbole; è, inoltre, in grado di creare veri e propri romanzi sceneggiando fatti realmente accaduti, infarcendoli di personaggi, parole e circostanze totalmente inventati.

Facciamo un esempio: il fatto-base (realmente accaduto) è che sabato sera lo sparaballe, in discoteca, ha bevuto due consumazioni perché la barista ha dimenticato di perforare la Drink card la prima volta. Alla prima occasione l'Homo Esageratissimus vi racconterà di essersi trincato sei Gin Tonic, tre Angeli Azzurri, un paio di Negroni e una bottiglia intera di Vodka; poi - ebbro per il potente cocktail - ha ballato nudo sul cubo fino alle quattro, è stato invitato al tavolo da tre sventolone bionde che gli hanno pagato un Cuvèe Imperiale Berlucchi facendoglielo bere nel loro ombelico, ha conosciuto il cantante degli Oasis col quale ha ingaggiato una gara di Double Diamond al goccio, ha abbattuto due buttafuori e, all'alba, ha ricevuto in omaggio dal padrone del locale una cassa di Chivas Regal e la tessera a vita placcata oro. Poi, sottoposto all'etilometro, è risultato negativo.

Il Grande Feticcio dello sparaballe è l'automobile, e logicamente a questa viene dedicata una grossa fetta delle evoluzioni verbali del nostro personaggio. Questi possiede, solitamente, una Golf GTI, una Uno Turbo o, in alternativa, una Supercinque GT. Quale che sia la vettura, questa è bardata con accessori estremamente pacchiani, ruote larghissime, terminali di scarico da cacciabombardiere e impianti stereo rubati al palco dei Pink Floyd. Lo sparaballe è quello che riesce a fare la rotonda di via Dario Campana ai centosessanta, che va da Rimini a Bologna in trenta minuti, che sa sgommare in quinta e sta in coda alle Lamborghini Diablo in autostrada. Conosce sempre "uno che ha lavorato sulle macchine da Rally" che gli consiglia stregonerie da applicare sulla sua vettura: con una marmitta fatta a mano si riesce a raddoppiare la potenza, con la centralina rimappata si può quadruplicare, e per ottenere mille cavalli dalla Uno Turbo basta portare la pressione a dieci bar. Senza parlare di quella volta che - complice il custode della pista del Mugello che andava al Centro Estivo con lui - il nostro si intrufolò in una sessione di prove private della Ferrari, affiancò Schumacher in pieno rettilineo per poi castigarlo alla staccata successiva.

Anche le donne, come i motori, non hanno segreti per l'Homo Esageratissimus: se vi capita di incrociare una splendida ragazza lo sparaballe farà un gesto di disgusto sentenziando "ci sono stato: quando la spogli è tutta cellulite!" oppure "Quella? È una mia ex: non sa baciare e le puzzano le ascelle!". I racconti del Nostro sulle donne rasentano la fantascienza: ha avuto avventure con ragazze bianche e di colore, provenienti da tutto il pianeta, nei luoghi più assurdi, con due alla volta, con tre alla volta, con un'intera squadra di softball. Lui è stato con Anna Falchi che poi gli ha preferito Fiorello, ma solo per motivi di immagine; ha avuto una love story con la Cucinotta, che poi ha lasciato quando si è accorto che aveva l'alito cattivo. Ha cenato con Claudia Schiffer e Naomi Campbell, ma non si è fatto nessuna delle due perché non sapeva quale scegliere. Ha subìto per due mesi la corte spietata di Linda Evangelista, che lui rifiutò giudicandola troppo ossessiva. In qualsiasi momento lo sparaballe racconta di avere in piedi sei o sette storie con fanciulle stupende, ma mai che capiti di vederlo in compagnia di una di loro: tutt'al più lo scoverete imboscato nell'angolo buio di una discoteca, bicchiere in mano e sigaretta penzoloni, impegnato nell'abbordaggio di una tutta ciccia e brufoli.

Una subdola tecnica adottata dall'Esageratissimus è quella di piazzare il cellulare sul tavolo, al pub o al ristorante, dicendo agli amici: "mi deve telefonare quella rompiscatole della Jasmine". Ad un'ora convenuta un amico o il fratello lo chiameranno e lo sparaballe pianterà una scenata via Telecom all'inesistente interlocutrice: "Mi hai rotto! Non mi chiamare più! È inutile che piangi! Tu pensa a fare la fotomodella che agli affari miei ci penso io! Addio!!!". Al termine della telefonata, con un sospiro, abbasserà l'antenna sentenziando: "deve ancora nascere la donna che mi mette le catene!".

Lo sparaballe ha uno zio che - evidentemente - viene dal pianeta Krypton. Lo zio dell'Esageratissimus può sollevare una Mercedes dalla parte del motore con una mano sola; può resistere una settimana senza dormire, senza mangiare e senza guardare Forum. Da giovane era pugile e stese Benvenuti alla prima ripresa. Ma era anche calciatore e una volta, con un tiro potentissimo, abbatté la traversa e la partita fu sospesa. Lo zio dello sparaballe può fare l'amore sedici volte di seguito senza stancarsi. Ha venti decimi per ogni occhio e fischia così forte che in officina la sirena della pausa pranzo la fanno fare a lui.

Lo zio Esageratissimus è davvero un fenomeno.


Dr. Danny Irreparabili.