Cara TV (ventiduesima parte) - Telefilm

Nella puntata precedente ci siamo soffermati ad analizzare il popolatissimo genere dei telefilm polizieschi, i cui protagonisti, dal compassato Colombo al nervoso Hunter, sono spesso coinvolti in rumorose scene d'azione; in molti casi, però, per gustarsi sparatorie, inseguimenti e collutazioni non è indispensabile frugare in commissariati e caserme: basta dare uno sguardo alla miriade di fiction on the road, paramilitari e paramediche delle quali vado a riportarvi alcuni esempi:

L'uomo da sei milioni di dollari.
Ovvero l'ex astronauta Steve Austin, che in seguito ad un gravissimo incidente veniva riparato con una serie di protesi biomeccaniche grazie ai contributi dell'INAIL. Dotato di una vista mostruosa e di una velocità sovrumana, veniva utilizzato dal controspionaggio statunitense per missioni ad alto rischio, dalle quali ritornava sempre vivo ma privo di qualche pezzo. Il colonnello Austin fu affiancato in seguito dalla versione femminile La donna bionica, la cui protagonista era reduce da un lancio col paracadute malriuscito; sottoposta alle amorevoli cure dei dottor Frankenstein d'oltreoceano, era uscita dalla sala operatoria (o dalla catena di montaggio?) con un bel paio di gambe nuove e delle orecchie radar in grado di far morire di invidia qualsiasi donna amante del pettegolezzo. Il produttore dei due telefilm ebbe poi la brillante idea di far incontrare, innamorare e sposare i due personaggi, protagonisti in seguito di una dolce luna di miele trascorsa ad oliarsi a vicenda.

Automan.
A cavallo tra l'avventura e la fantascienza, questo originale filmettino vedeva la presenza di un gagliardo giovanotto virtuale creato da un potentissimo computer; nato sulla scia del film Tron, il nostro eroe ereditava dal lungometraggio un discutibile abbigliamento al neon e una macchina in grado di fare curve ad angolo retto. Automan era costantemente seguito dal fido Cursore, provocava un black out ogni volta che si materializzava e aveva una certa predisposizione per le indagini ad alta tecnologia; col grave limite di esaurire le proprie risorse di energia sempre nel momento meno opportuno, ovvero quando c'era da menare le mani.

Supercar.
In questo caso la creatura ad alto contenuto tecnologico non era un essere umano, ma una Pontiac Firebird nera vezzosamente battezzata Kitt. Guidata dal bel Michael Knight (David Hasselhoff) e contraddistinta dai tamarrissimi led anteriori, poi visti anche su parecchie 127, Kitt era in grado di parlare, pensare, fare il caffè, raccontare le barzellette e ruttare; sottoposta a prove massacranti dagli uffici omologazione di tutto il pianeta, la Supermacchina si è rivelata incapace di una sola cosa: trovare un parcheggio nel centro di Rimini.

Hazzard.
E sempre in tema di automobili, è d'uopo passare dalla sofisticata Kitt al rude Generale Lee, protagonista del serial Hazzard insieme agli inseparabili fratelli Bo e Luke Duke. Ragione di vita principale dei due eroi era - oltre alle gare di stock cars - ostacolare il padrino locale Boss Hogg nei suoi piani criminosi, venendo peraltro facilitati nel loro compito dalla totale inettitudine dello sceriffo Rosco Coltrane. Il Generale Lee, una Dodge Charger arancione con la bandiera sudista sul tetto e gli sportelli bloccati, era senz'altro un esempio di robustezza per qualsiasi casa automobilistica: dopo inseguimenti epici sullo sterrato, dopo guadi e testacoda, dopo salti che avrebbero disintegrato un canguro, il Generale tornava regolarmente a casa senza una ammaccatura e - quel che mi faceva più invidia - con campanatura e convergenze perfette. Altro che Supercar!

Baywatch.
Cosa c'è in comune tra i serial Bawatch e Supercar? Ma lui, che diamine, David Husselhoff che, lasciato il ruolo di pilota si è recentemente infilato nei panni (meglio dire nel costume) del bagninone di salvataggio più corteggiato della West Coast. Assistito oltretutto nel suo eroico compito da una schiera di sventolone in rosso, capitanate da una Pamela Anderson che anche senza salvagente avrebbe pochissimi problemi di galleggiamento. E peccato che certe bagnine non si vedano anche dalle nostre parti: aumenterebbero sicuramente le presenze turistiche maschili, anche se - per contro - si assisterebbe a un incremento di casi di finto annegamento e richiesta di rianimazione bocca a bocca.

E.R. - Medici in prima linea e M.A.S.H.
Neanche il mondo della sanità è stato ignorato dalla Fiction-Machine che molto prima dei NAS si è intrufolata in cliniche e ospedali per carpirne i segreti: il caso più eclatante di telechirurgia è senz'altro il recente E.R. - Medici in prima linea, dove non si lesina affatto su sangue, fratture scomposte, traumi cranici e clisteri. Ma forse non tutti ricordano che un bel po' di anni fa alcuni medici televisivi operavano molto più in prima linea degli odierni George Clooney e Company: si tratta dei chirurghi da campo di M.A.S.H., telefilm bellico-sanitario nato sulla scia del successo dell'omonimo film di Robert Altman. Spediti al fronte durante la guerra di Corea, i Nostri riuscivano - tra una sbornia e un bombardamento - a salvare centinaia di giovani vite, nonostante le precarie condizioni di lavoro e a dispetto della situazione igienica non propriamente ottimale: alla faccia della malasanità e con buona pace di Rosy Bindi.


Dr. Danny Irreparabili.