Bagno Zero Stella Alpina (quinta parte)

I giorni precedenti al Ferragosto sono stati motivo di profonda preoccupazione per il sottoscritto e per tutti i clienti del Bagno Zero: in un clima surreale di apparente tranquillità, come quando sta per scatenarsi un uragano, Massimo Riserbo si rinchiudeva per ore dentro la cabina ad architettare chissà quali nefandezze, e non era affatto raro vederlo partire la mattina presto alla volta dei vicini stabilimenti balneari, armato dei suoi sofisticati congegni di acquisizione informazioni (penna e block notes). L'inquietudine di noi tutti ha poi subito una violenta impennata la vigilia dell'Assunzione, quando il beota ha cominciato a decorare la spiaggia con allegri festoni ricavati da giornali porno, ha costruito una pista da ballo con le pedane rubate nottetempo al bagno 19, e per finire ha tappezzato tutte le superfici verticali disponibili, compresa la mia schiena, con l'angosciante avviso che tutti speravano di non vedere:

DOMANI, 15 AGGOSTO 1998
GRANDE FESTA DI FERAGOSTO DEL BAGNIO ZERO.
GIOCCHI, CANTI E BALI FINO A TARDA NOTE.
INTERVENITE NUMMEROSI.


Memori delle precedenti disavventure, i nostri clienti hanno tentato la fuga coi metodi più fantasiosi, chi a nuoto verso la Croazia, chi fingendosi un venditore di cocco, chi facendosi sotterrare nella sabbia; Massimo, con l'aiuto del fiuto di Attila, è però riuscito a ricompattare i ranghi in men che non si dica, preoccupandosi anche di evitare ulteriori tentativi di fuga incatenando tutti alle brandine fino alla mattina successiva. Devo ammettere che il mio assistente, pur nella profonda demenza che lo accompagna dalla nascita, possiede uno spirito organizzativo non comune e la ferrea volontà di portare a compimento i propri progetti. Infatti, per la giornata di Ferragosto, erano state calcolate con grande precisione le sofferenze che, minuto per minuto, avremmo dovuto sopportare.

Ore 6.00: sveglia e preparazione della pista per il Gran Premio Stella Alpina.
Per tracciare il percorso del bigliodromo è stato scelto il culone della signora Emma Carugati la quale, afferrata per le caviglie dalla nerboruta Ulriche, ha generato una sede stradale degna dell'Autosole, con tre corsie per ogni senso di marcia, piazzole di sosta e autogrill. Poi Massimo, progetto alla mano, si è esibito in alcune opere di alta ingegneria, tra le quali meritano menzione la curva parabolica, il laghetto con le anatre, il tunnel dell'amore e il cavalcavia col modellino della macchina della Polstrada. Dalle sette alle otto si è tenuta una sessione di prove ufficiali, nella quale Umberto Carugati ha conquistato il primo posto sulla griglia di partenza, e a seguire il Warm-Up, contraddistinto con una paurosa uscita di strada di Massimo, afflitto da evidenti problemi di assetto della sua biglia col pieno di carburante.

ore 8.00: colazione.
Per tutti panettone e spumante, che a ferragosto non saranno l'ideale, ma in questo periodo dell'anno costano veramente poco e sostituiscono degnamente ciambella e albana dolce. A un certo punto il Riserbo ha tirato fuori anche una stecca di torrone duro, ma tra l'approvazione generale Ercole Bottazzi se n'è impossessato e l'ha frantumata in testa all'idiota.

Ore 9.00: Gran Premio Stella Alpina.
Una gara appassionante che ha visto in lizza Umberto Carugati su Mc Laren e Massimo Riserbo su Ferrari in prima fila, seguiti da Ulriche Offenbach su Williams, Ercole Bottazzi su Benetton, Benito Carugati su Jordan e il nipote Gei Ar a chiudere lo schieramento, alle prese con gravi problemi di affidabilità della sua biglia Sauber a passo allungato.
Già nel corso del primo giro una manovra azzardata di Massimo ha causato un'ammucchiata che ha richiesto l'intervento della Pace Car, degnamente rappresentata dalla lumaca personale del Riserbo, battezzata Nuvolari.
Verso metà gara uno scroscio improvviso (in realtà una pisciata di un bambino impertinente) ha costretto tutti a rientrare ai box; ed è stato grazie alla velocità del Pit Stop che Umberto Carugati è riuscito a portarsi in prima posizione, per mantenerla fino al traguardo. Dopo la premiazione Massimo ha anche presentato reclamo ufficiale, lamentando una partenza anticipata dall'avversario; in segno di protesta, ha poi disertato sia il podio che la conferenza stampa.

Ore 11.00: gara di castelli di sabbia.
Mal digerita la cocente sconfitta, il mio assistente ha invitato tutti i presenti a spostarsi sulla battigia, teatro di quella che sarebbe stata la seconda prova della giornata. Anche in questo caso Massimo aveva preparato tutto alla perfezione, passando diverse notti insonni alla progettazione della sua opera: un castello alto due metri e venti, cinto da mura e torri merlate, con ponte levatoio e fossato per coccodrilli. Era arrivato persino a procurarsi una decina di lucertole vive che, chiuse in una gabbietta, attendevano il momento glorioso che le avrebbe trasformate in feroci alligatori. Preso com'era a plasmare e modellare, il cretino edilizio non si avvedeva però di quanto stava combinando Gei Ar Carugati alle sue spalle: villa padronale a trentasei stanze, con residenza estiva e fontane in stile neoclassico (funzionanti), facciata con evidenti richiami greco-romani, struttura ennastila monoptera con trabeazione intarsiata, colonne solcate, echino appena accennato e capitello corinzio. Dalle numerose finestre erano visibili i mobili, anch'essi di sabbia, tra i quali un pregiato comò Luigi XIV, sul quale si trovava un cofanetto (di sabbia) finemente lavorato, contenente vari gioielli di alta oreficeria (sempre di sabbia). Davanti al secondo smacco consecutivo Massimo ha accennato una reazione violenta, poi si è calmato invitando tutti a pranzo, forse con l'intento di vendicarsi in modo più sottile e subdolo.

Ore 13.00: gran pranzo di Ferragosto.
Ci ha provato un'altra volta, il maledetto, a spedirci tutti all'ospedale: ma stavolta ci siamo fatti più furbi, e mentre il cerebroleso era alle prese col suo castello di sabbia, io e Ercole abbiamo fatto sparire il calderone dove già bolliva minacciosa la peperonata coi ciccioli, premurandoci poi di rifornire la mensa con grosse quantità di prosciutto e melone sottratte con destrezza alla Standa Mare.

Ore 15.00: Giochi senza Frontiere.
Miscellanea di passatempi idioti con assegnazione di punti, possibilità di giocare il Jolly e disputa del Fil Rouge. La squadra di Ulriche ha subito fatto il vuoto giocando il Jolly nella gara di rutti, dove la muscolosa tedesca si è superata con una prestazione record di trentacinque secondi netti, grazie anche all'aiuto di due birre da litro. Il team Massimo ha poi ridotto le distanze prevalendo nel torneo di rubabandiera, in virtù delle vincenti doti fisiche di Gei Ar Carugati e di quelle un po' più carenti di nonno Benito. La signora Emma ha poi stupito tutti con un exploit nel gioco dei mimi, indovinando "Il pendolo di Foucault", "travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" e "Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda".

Ore 18.00: elezione di Miss Bagno Zero.
Uno scontro epico tra le uniche due donne a nostra disposizione: da una parte i morbidi cuscini di cellulite della signora Carugati, dall'altra le potenti masse muscolari di Ulriche Offenbach, centocinque chili in off season e campionessa IFBB a più riprese. Dopo un tumultuoso consulto, la giuria si è pronunciata per un ex-aequo, visto che Emma era sostenuta da figlio, marito e suocero e Ulriche da me, Massimo e Ercole. Si è così deciso di andare allo spareggio con una gara canora: per prima si è esibita la casalinga di Cesano Boscone, con una discutibile interpretazione di "O mia bela Madunina", accolta con entusiasmo dalla famiglia Carugati e sette chili di ortaggi assortiti dal resto dei presenti. Poi Ulriche ha messo tutti a tacere, rivelando insospettate doti canore in una "Lilì Marlene" di pregiata fattura, e conquistando così l'agognata fascia di Miss Bagno Zero e la corona in cartoncino Bristol.

Ore 20.00: cena.
In uno slancio di generosità mai visto prima, Massimo ha offerto da mangiare a tutti: una veloce capatina da Pippo, e poi via a pasteggiare a lupini, brustolini, ceci e croccanti alle mandorle. Come dessert, lecca lecca a volontà.

Ore 21.00: serata danzante.
Per il momento clou della festa di Ferragosto il Bagno Zero non ha badato a spese, ingaggiando il talento musicale più in vista degli ultimi mesi: puntuale come solo un vero professionista sa essere, alle nove spaccate ha fatto il suo ingresso trionfale nientemeno che Magic Voice, colui che ha permesso al mondo intero di non rimpiangere Frank Sinatra; dopo essersi schiarito la voce con un quarto d'ora di gargarismi, l'artista ha intonato il suo cavallo di battaglia "Ciao Ciao Lulù", prima in versione ufficiale, poi - in un crescendo di entusiasmo e approvazione - in versione rock'n' roll, reggae, ska, punk, fusion, disco, techno, underground, hip hop, funky e via cantando. Alla ventiduesima variante, Massimo è stato costretto ad abbattere il cantante con una randellata, per poter dare il via all'epilogo della festa.

Ore 24.00: spettacolo pirotecnico.
Incredibile! Dove avrà trovato Massimo tutti quei fuochi bellissimi? Quasi dieci minuti di lampi e bagliori rossi, verdi, gialli, cascate di luce e suggestivi balenii capaci di lasciare a bocca aperta non solo noi, ma anche i turisti di tutte le feste fino al bagno dieci. La risposta è arrivata alla fine dello spettacolo sotto forma di due ufficiali della Capitaneria di Porto, che hanno arrestato Massimo Riserbo contestandogli la sottrazione di sei casse di bengala di segnalazione da tutte le motonavi della zona, battane e pescherecci compresi. Meglio di così, per noi rimasti in libertà, la festa di Ferragosto non poteva davvero finire.


Dr. Danny Irreparabili.