Al pari dell'omologo maschio Ruphus Cellularis, anche il curioso bipede
noto come ruffa (scientificamente Rupha Lampadis) deve convivere a stretto
contatto con il lugubre spettro dell'estinzione. Sono oramai lontani i tempi
in cui la ruffa era la Regina indiscussa delle notti riminesi, e calcava a
sbafo le piste di tutte le discoteche più trendy della zona, forte
delle sue conoscenze ad alto livello nel settore Pubbliche Relazioni; sono
solo un ricordo le Y10 e le Vitara cariche di quattro o cinque esemplari
starnazzanti con destinazione Riccione alta, sempre e comunque con la
guidatrice in Superga (con le decolléte nel bauletto).
Ormai sono pezzi da museo anche gli orecchini lampadario, gli anelloni in
autentico vetro, i jeans stracciati nel posteriore e i Pop Swatch coi quali
le varie sottospecie della ruffa (Chicca, Lilli, Giusy, Mary, Roby, Vale,
Anto, Patty e Stefy) amavano agghindare la propria persona, in aggiunta a
sobri particolari come le giacche a vento metallizzate e gli zainetti
a forma di orso.
Caratteristica inspiegabile e anche un po' irritante della ruffa Doc del
periodo d'oro era quello di concedersi costosi trattamenti estetici, pur
non lavorando o al massimo ballando sui cubi il sabato sera; la settimana
tipo del nostro personaggio iniziava con un bello Shiatsu il lunedì,
poi depilazione e ceretta il martedì, e a seguire lampada, visagista,
manicure, pedicure, aerobica, di nuovo lampada, idromassaggio, sauna, lampada
un'altra volta perché l'abbronzatura non è mai sufficiente,
per concludere con l'apoteosi del sabato nel salone della parrucchiera. Ma,
ahimè, gli anni passano per tutti, e la ruffa - la cui età
media all'epoca del maggior splendore si aggirava intorno ai venticinque
anni - oggi si ritrova ad aver passato la trentina e a dover fare i conti
coi primi segni di decadimento. A cominciare dai capelli, che sfibrati
da permanenti, tinte, piastre e decolorazioni, hanno costretto molte
appartenenti alla specie Rupha ad adottare il drastico taglio stile
Sinead O'Connor e molte altre a rassegnarsi a portare a spasso un cespo
di radicchi.
Per non parlare della pelle, aggredita da una quantità industriale
di Solarium, viaggi alle Maldive e giornate non-stop in spiaggia, oggi
sarà sì definitivamente abbronzata, ma spesso presenta
screpolature e anfratti degni degli altipiani carsici. Se a questo
aggiungiamo che parecchie Ruffe avevano l'abitudine di andare a dormire
truccate, visto che ritornando tutte le mattine alle cinque la voglia di
struccarsi era davvero poca, c'è da chiedersi come questi esseri
riescano ancora a tenersi addosso la propria epidermide anziché
eliminarla come fanno i serpenti. Per fortuna i miracoli della cosmesi
riescono ancora a rendere presentabili le nostre Lampadis almeno di notte,
anche se poi fatalmente la spesa necessaria per l'acquisto di correttori e
fondotinta diventa direttamente proporzionale all'età del soggetto.
In questo modo, inoltre, aumentano a dismisura spiacevoli inconvenienti
come il noto fenomeno "Dottor Jeckyll & Mister Hyde", che
ben conosce chi ha avuto l'esperienza di corteggiare e concupire una ruffa:
asportate le varie mani di terra, le ciglia finte, le unghie artificiali,
i dodici centimetri di tacco, il Wonderbra e il Brazil effect, della
megadiva conosciuta nel privée del locale più esclusivo
della Romagna, non rimane che un misero moncherino ricco di cellulite
e peli superflui.
Laddove non può arrivare la scienza cosmetica, ecco che la
soluzione definitiva giunge in aiuto delle disperate Lampadis in piena
crisi esistenziale: attingendo alle pingui (e inspiegabili) riserve
finanziarie a cui si accennava poc'anzi, molte appartenenti alla specie
hanno rimesso i propri problemi estetici al bisturi del chirurgo plastico.
Così, negli ultimi anni, da appannaggio esclusivo di pornodive e
transessuali, trucchetti come seni e labbra al silicone sono diventati
pratica comune anche tra le cosiddette ragazze della porta accanto.
Ma poiché la strada della perfezione passa anche da altri costosi
interventi, come la liposuzione, il lifting e la depilazione definitiva,
diventa fatalmente necessario procurarsi scorte di liquido il più
possibile consistenti e durature: così, dopo aver passato metà
della propria esistenza a divertirsi e scialacquare, le Ruffe degne di tale
nome cercano di dare una svolta alla propria vita accalappiando un aspirante
marito possibilmente miliardario, così da poter continuare a divertirsi
e scialacquare anche dopo sposate. Purtroppo i miliardari non si trovano ad
ogni angolo di strada, e la maggior parte delle ricche signore in pectore ha
dovuto rassegnarsi a più miti consigli, accontentandosi di comuni
mortali o votandosi al zitellaggio a vita.
E chissà che un giorno lontano, quando uno specchio dispettoso
rivelerà all'ex Regina della notte l'avvenuto sfacelo estetico,
la Nostra non venga illuminata dal dubbio sublime che mai in gioventù
si era posta: "ma se avessi investito in libri la centesima parte di
quello che ho speso in rossetti, forse oggi varrei ancora qualcosa?"
Dr. Danny Irreparabili.