Mostra "La Riminesità nella Satira"
Nell'ottobre del 2005, grazie all'amico e collega Claudio Babbi,
ho avuto l'onore di partecipare alla mostra "La Riminesità
nella Satira", esposizione retrospettiva di opere dei migliori
vignettisti satirici della provincia. Pur non ritenendomi all'altezza
di un simile evento, ho accettato di buon grado, ritrovandomi ad esporre
al fianco di autentici miti come Daniele Luttazzi e Roberto Grassilli,
quest'ultimo proveniente dal settimanale satirico per antonomasia
Cuore.
La mostra, organizzata in modo impeccabile, ha avuto luogo dal 13 al 16
ottobre 2005 nell'ambito della suggestiva Festa di Sant'Andrea;
venerdì 14 ho partecipato al dibattito, che ha visto tra i relatori
il critico d'arte Alessandro Giovanardi e l'icona della memoria
storica riminese Luigi Titta Benzi.
La Riminesità nella Satira.
A cura di Claudio Babbi.
La mostra, dal titolo piuttosto esplicito
La Riminesità
nella Satira, si propone di esporre alcuni episodi significativi
di disegno satirico con tema politico e di costume, di autori locali o
comunque inseriti nella realtà locale riminese che, negli ultimi
anni, si sono occupati di "decostruire" le contraddizioni del
fare politico, sociale e di costume comune e quotidiano attraverso lo
sguardo graffiante e visionario tipico dell'artista. Il loro è
l'atteggiamento di chi, tramite un semplice segno grafico, descrive
il mondo immerso in un'ottica del tutto espressiva e non cumulativa,
senza gli orpelli dell'interesse ma semmai ispirato dal sentimento di
onesta critica sociale.
Lo scopo di questa manifestazione è quello di proporre uno sguardo
allo stile, alla logica e alle esperienze avvenute a Rimini negli ultimi
anni e di identificare, nel caso esistesse, una caratteristica comune
connotabile come riminesità, un insieme di valori comuni, grafici
e di significato, che vengono raccolti in questa esposizione, originale
quanto ricca di contributi, che si svolgerà durante i giorni della
festa di Sant'Andrea nei locali del Teatro di Piazza Mazzini.
Espongono:
• Caterina Basili
• John Betti (Giovanni Luca Giombetti)
• La Talpa (Marino Bonizzato)
• Gianmaria Della Bartola
• DOC (Luigi Casadei)
• Daniele Luttazzi
• Danny Irreparabili
• Roberto Grassilli
• Lubo (Luigi Bonizzato)
• Mauro Masi
• Mavi (Vincenzo Maierù)
• Gabriele Nanni
• Claudio Babbi
La biografia di Danny Irreparabili.
Biografia semiseria scritta appositamente per la mostra.
Danny Irreparabili nasce a Rimini subito dopo la costruzione del
ponte di Tiberio. Grafico, web designer e vignettista dal talento
tutt'altro che cristallino, trascorre gli anni migliori della
sua vita con una cartella sottobraccio, ignorato e vilipeso dagli studi
pubblicitari di mezza regione. La svolta avviene nel 1992, quando
l'allora direttore del periodico riminese Chiamami Città,
Giuliano Ghirardelli, trova Danny sulla soglia della redazione in
una cesta di vimini. Impietosito, concede al maturo trovatello
l'impiego di inumiditore di francobolli e fermacarte a tempo pieno;
tra una raccomandata e un espresso, Danny riesce a trovare il tempo
per coltivare la sua antica passione per il disegno e la scrittura.
Nasce così il primo articolo, dedicato al Ruffo (Ruphus Cellularis),
curioso bipede assai diffuso sulla Riviera Adriatica nei primi anni novanta:
erano quei soggetti che ostentavano il cellulare quando ancora era uno
status symbol, parlavano con la erre moscia, avevano lunghi capelli
e pelle sempre abbronzata, e praticavano la professione di prelievo
contanti tramite Bancomat paterno.
Da quel momento Danny Irreparabili non si fermerà per sette
lunghi anni: dalla satira sociale a quella di costume, con qualche
incursione nella politica, passando per racconti brevi, previsioni
astrologiche e monografie. I primi sessanta articoli sono raccolti
nell'antologia "L'evoluzione della specie" edita da
Chiamami Città nel 1997. Il tratto delle tavole è
preciso, asciutto, rigorosamente in bianco e nero; ancora un poco
rozzo agli esordi, si affina col tempo raggiungendo livelli quasi
maniacali di tecnica del tratteggio e ricerca del particolare.
Allo stesso modo lo stile letterario diviene più complesso e
articolato, spesso ispirato a Stefano Benni e Michele Serra.
La sperimentazione tocca anche i confini del Cyberpunk (Metamorfosi)
e del genere Fantasy (la profezia di Kallagoor).
Col tempo nasce anche un personaggio fisso: l'idiota cosmico Massimo
Riserbo, assistente, maggiordomo, colf e badante, alter ego di Danny
e causa primaria dei suoi problemi gastrointestinali. Un ossimoro
vivente: adorabile e imbecille, divertente e insopportabile, demenziale
e geniale al tempo stesso. E poi un'infinità di personaggi
secondari, come la Sirena Marina, il cagnolino Attila, Assoluto e
Strettissimo Riserbo, l'astrologo francese Jean-Marie Michel Badalamenti,
Ulriche Offenbach, Ercole Bottazzi e molti altri.
Solo nel 1999, dopo 151 articoli e altrettante tavole, Danny deve
alzare bandiera bianca. Il successo non è arrivato, i creditori
dormono sul pianerottolo e i sogni devono fatalmente lasciare il posto
alla realtà. Oggi Danny, sempre grazie al vecchio trucco della
cesta di vimini, lavora come art director in un'azienda di cartellonistica
e insegne del riccionese; realizza anche siti internet e progetti di
immagine coordinata, logotipi aziendali e illustrazioni. Il vecchio sogno,
quello firmato Danny Irreparabili, è ancora lì, chiuso nel cassetto.
Peccato solo si sia persa la chiave.
Le tavole esposte.