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La discoteca (terza parte) - Il barista
Entrati in discoteca, e superata la prima durissima prova della fila
d'ingresso, subito un nuovo supplizio si presenta agli sfortunati clienti:
la cassa. La ragazza addetta a questo importante compito è solitamente
detta "la sirena": elegantissima dalla vita in su, truccata e
ingioiellata di tutto punto, porta di solito i pantaloni del pigiama e le
ciabatte da camera, arrivando persino a farsi rinfrancanti pediluvi nei
momenti di maggior stanchezza. Nelle discoteche di grido è molto
in voga, ultimamente, la malsana moda dei "biglietti per allodole":
dietro la confortante scritta "riduzione uomo" si nascondono in
realtà salassi da trentamila lire, dove evidentemente l'unica riduzione
è quella della capacità cardiaca dello sventurato. Una volta
superata questa dispendiosa prova, giunge il momento di dirigersi al guardaroba:
qui altre ragazze, specializzate nella scoperta della forza di gravità
a spese del vostro stereo, ritireranno le vostre cose in cambio di un tagliandino
destinato allo smarrimento. Spesso il buttafuori vi costringerà a
depositare lo spolverino, privandovi brutalmente delle uniche tasche disponibili.
Infatti non è raro vedere aggirarsi nel locale disperati con le mani
piene di masserizie, compresi poco edificanti spray per l'alito.
Tutte le file fatte finora, spesso in un freddo polare, risvegliano la natura
che in questo caso si fa sentire sotto forma di impellente necessità fisiologica.
Ed è nella toilette che facciamo conoscenza con un altro simpaticissimo
personaggio: è la Signora dei Bagni, che nel suo rigoroso grembiule
azzurrino vigila sulla pulizia dei servizi, in una lotta senza quartiere coi
Nemici dell'Igiene. Caratteristico è il piattino che la donna tiene
sul tavolino-quartier generale: le poche monete che contiene sono vecchissime,
spesso fuori corso e scrupolosamente incollate sul contenitore. A memoria mia
e di Massimo Riserbo, nessuno si è mai sognato di rimpinguare l'esiguo
capitale. Placato il bisogno fisiologico, in quello che solitamente è
l'unico uso che si fa del proprio apparato sessuale il sabato sera, si perde
un altro buon quarto d'ora per riuscire a capire il funzionamento dei famigerati
rubinetti a fotocellula. Dopodiché, con le mani gocciolanti per la cronica
mancanza degli asciugamani di carta, ci si puo gettare nella mischia del
magico tourbillon.
Tappa primaria e inevitabile, anche per dare un senso alle trenta carte da poco
sborsate, è la consumazione: e riuscire a bere è un'impresa
pressoché sovrumana. In qualsiasi posizione vi troviate, il barista
salterà a piè pari il vostro biglietto disperatamente proteso;
quand'anche riusciste a farvi notare, quello prima di voi avrà in mano
un mazzo di venticinque biglietti, oppure chiederà al barman il cocktail
più complicato del mondo, il cui tempo di preparazione si aggira sui tre
quarti d'ora. A proposito di cocktails, è interessante notare come ogni
barista abbia la sua ricetta esclusiva, il suo cavallo di battaglia: e
poiché tra loro esiste un acceso spirito di competizione, ognuno cerca
di rendere il proprio drink più particolare di quelli altrui.
Il cocktail flambè non stupisce più nessuno, ed ecco così
nascere l'Hiroshima, con piccolo ma impressionante fungo atomico. Poi c'è
l'Amnesia, così potente che chi lo beve dimentica la propria identità;
la bevanda piu richiesta è il Testamento, così detto perché
è buonissimo ma si puo bere una volta sola.
Ma il vero pericolo, al banco del bar, viene dai subdoli caraffoni già pronti,
dall'ignota composizione: in brodaglie multicolori galleggiano fette d'arancia
preistoriche, limoni giurassici e falsi cubetti di ghiaccio in cristallino plexiglas.
I caraffoni servono solo alla coreografia, ma dopo alcuni mesi di sedimentazione
diventano ideali come antigelo o sturalavandini. Massimo Riserbo, che ha voluto
bere a tutti i costi una delle suddette miscele, ora è in preda a feroci crampi
di stomaco: sono costretto a lasciarvi per praticare allo sventurato una lavanda
gastrica a base di Anitra WC, ma non prima di ricordarvi il prossimo appuntamento.
Fra quindici giorni conosceremo il vero Re della discoteca, col suo seguito di
Vassalli, Valvassori e servi della gleba: il Disc-Jockey (Homo Mixer), padrone
assoluto delle vostre trombe di Eustachio.
Dr. Danny Irreparabili.