109
Turisti per sbaglio (prima parte)
A casa Irreparabili vige una forma quasi teutonica di rispetto delle tradizioni
e delle scadenze che si susseguono nel corso dell'anno: ad esempio, se a Natale
tutti fanno il Presepe, Massimo ed io non solo lo facciamo, ma noleggiamo
addirittura i cammelli veri perché l'impatto sia più realistico,
assumiamo centinaia di comparse fatte venire appositamente dalla Palestina e
convochiamo persino una stella cometa. Ancora, quando si tratta di costruire
la fogheraccia smantelliamo tutto ciò che in casa esiste di combustibile,
compresa la cuccia di Attila e i vecchi fascicoli di Topolino della collezione
di Massimo; arriviamo addirittura a fare indigestione di Blanco e Magnum per
accumulare i loro preziosi bastoncini e riuscire a fare un rogo più
grande di quello dell'odiato vicino Crisafulli.
Per la Pasqua di quest'anno, non trovando un uovo di cioccolata abbastanza
grande da soddisfare le nostre esigenze, ce lo siamo costruito da soli fondendo
quattro tonnellate di ovini Kinder; la faraonica opera che ne è risultata
ha meritato un posto nel guiness dei primati ed era in grado di contenere, in
qualità di sorpresa, un autobus delle Padane completo di autista. L'unico
problema è derivato da una giornata primaverile inopinatamente calda, che
ha sciolto l'ovone in un batter d'occhio riasfaltando tutta la zona Villaggio
Azzurro-Ina Casa-Padulli.
Mese dopo mese, festa dopo festa, eccoci finalmente giunti alla ricorrenza
più attesa dagli italiani: la partenza per le vacanze. Avvezzi, come
già illustrato nel preambolo, a fare le cose in grande, quest'anno abbiamo
deciso di concederci tre mesi interi di ferie: un po' per rifarci dalle fatiche
di anni di lavoro, un po' perché il CNR, stufo di aspettare i risultati
delle nostre ricerche sulla fusione fredda della piadina, ci ha tagliato le
sovvenzioni lasciandoci senza lavoro. Sabato mattina tutto era pronto per la
partenza: io in perfetta tenuta da turista con calzino bianco e sandalo Pescura;
Attila nella sua cuccia da viaggio con aria condizionata, dispensa refrigerata
piena di Ciappi e calendario di Play Dog con le barboncine nude; tutti i rubinetti
dell'acqua, del gas e soprattutto dell'Albana dolce serrati a morte; nel salotto
di casa, dodici metri cubi di bagagli e masserizie pronti per essere caricati
su un bilico appositamente noleggiato.
L'appuntamento era fissato alle dieci precise nei pressi della foce del
fiume. Ad attenderci, puntualissimo, il nostro amico Francesco di Lugo,
detto Baracca non perché imparentato col celebre aviatore ma
perché proprietario dell'idrovolante più scassato dell'Europa
meridionale. Trasbordati i dodici metri cubi di bagagli dal bilico all'aereo,
eravamo pronti al lungo viaggio verso Bellariva: in tutto sì e no cinque
chilometri, ma cinque chilometri di inferno. Non foss'altro perché
Massimo, appena l'idrovolante si è faticosamente sollevato dal pelo
dell'acqua, ha iniziato a manifestare chiari sintomi di mal d'aria, decorando
con chiazze variopinte buona parte della carlinga del veivolo.
"Non c'è problema, ammariamo subito!" ha esclamato Baracca
producendosi in una picchiata da manuale. Rimedio peggiore del male, perché
il Superidiota è riuscito a passare in tempo record dal mal d'aria al mal
di mare: due disturbi diversi ma con risultati sorprendentemente simili. Il
tragitto è così durato circa otto ore, tra ammaraggi e decolli ripetuti che
hanno valso al povero Baracca l'ulteriore soprannome di Canguro Volante.
Ma ora, giunti a destinazione, su una spiaggia piena di curiosi stupiti nel
vedere contemporaneamente un idrovolante così malmesso e un cretino
così pallido, siamo pronti a goderci ben tre mesi di puro divertimento,
sole, mare e belle donne. Tre mesi durante i quali ci terremo in costante
contatto via fax e/o piccione viaggiatore con la redazione di Chiamami
Città, per raccontarvi le nostre esperienze e le nostre avventure.
Al momento accontentatevi di uno schizzo disegnato dal sottoscritto durante
il primo bagno di sole, ma preparate il duodeno perché ci sarà da ridere.
Parola di Danny Irreparabili e Massimo Riserbo.
Dr. Danny Irreparabili.