Turisti per sbaglio (prima parte)

A casa Irreparabili vige una forma quasi teutonica di rispetto delle tradizioni e delle scadenze che si susseguono nel corso dell'anno: ad esempio, se a Natale tutti fanno il Presepe, Massimo ed io non solo lo facciamo, ma noleggiamo addirittura i cammelli veri perché l'impatto sia più realistico, assumiamo centinaia di comparse fatte venire appositamente dalla Palestina e convochiamo persino una stella cometa. Ancora, quando si tratta di costruire la fogheraccia smantelliamo tutto ciò che in casa esiste di combustibile, compresa la cuccia di Attila e i vecchi fascicoli di Topolino della collezione di Massimo; arriviamo addirittura a fare indigestione di Blanco e Magnum per accumulare i loro preziosi bastoncini e riuscire a fare un rogo più grande di quello dell'odiato vicino Crisafulli.

Per la Pasqua di quest'anno, non trovando un uovo di cioccolata abbastanza grande da soddisfare le nostre esigenze, ce lo siamo costruito da soli fondendo quattro tonnellate di ovini Kinder; la faraonica opera che ne è risultata ha meritato un posto nel guiness dei primati ed era in grado di contenere, in qualità di sorpresa, un autobus delle Padane completo di autista. L'unico problema è derivato da una giornata primaverile inopinatamente calda, che ha sciolto l'ovone in un batter d'occhio riasfaltando tutta la zona Villaggio Azzurro-Ina Casa-Padulli.

Mese dopo mese, festa dopo festa, eccoci finalmente giunti alla ricorrenza più attesa dagli italiani: la partenza per le vacanze. Avvezzi, come già illustrato nel preambolo, a fare le cose in grande, quest'anno abbiamo deciso di concederci tre mesi interi di ferie: un po' per rifarci dalle fatiche di anni di lavoro, un po' perché il CNR, stufo di aspettare i risultati delle nostre ricerche sulla fusione fredda della piadina, ci ha tagliato le sovvenzioni lasciandoci senza lavoro. Sabato mattina tutto era pronto per la partenza: io in perfetta tenuta da turista con calzino bianco e sandalo Pescura; Attila nella sua cuccia da viaggio con aria condizionata, dispensa refrigerata piena di Ciappi e calendario di Play Dog con le barboncine nude; tutti i rubinetti dell'acqua, del gas e soprattutto dell'Albana dolce serrati a morte; nel salotto di casa, dodici metri cubi di bagagli e masserizie pronti per essere caricati su un bilico appositamente noleggiato.

L'appuntamento era fissato alle dieci precise nei pressi della foce del fiume. Ad attenderci, puntualissimo, il nostro amico Francesco di Lugo, detto Baracca non perché imparentato col celebre aviatore ma perché proprietario dell'idrovolante più scassato dell'Europa meridionale. Trasbordati i dodici metri cubi di bagagli dal bilico all'aereo, eravamo pronti al lungo viaggio verso Bellariva: in tutto sì e no cinque chilometri, ma cinque chilometri di inferno. Non foss'altro perché Massimo, appena l'idrovolante si è faticosamente sollevato dal pelo dell'acqua, ha iniziato a manifestare chiari sintomi di mal d'aria, decorando con chiazze variopinte buona parte della carlinga del veivolo. "Non c'è problema, ammariamo subito!" ha esclamato Baracca producendosi in una picchiata da manuale. Rimedio peggiore del male, perché il Superidiota è riuscito a passare in tempo record dal mal d'aria al mal di mare: due disturbi diversi ma con risultati sorprendentemente simili. Il tragitto è così durato circa otto ore, tra ammaraggi e decolli ripetuti che hanno valso al povero Baracca l'ulteriore soprannome di Canguro Volante.

Ma ora, giunti a destinazione, su una spiaggia piena di curiosi stupiti nel vedere contemporaneamente un idrovolante così malmesso e un cretino così pallido, siamo pronti a goderci ben tre mesi di puro divertimento, sole, mare e belle donne. Tre mesi durante i quali ci terremo in costante contatto via fax e/o piccione viaggiatore con la redazione di Chiamami Città, per raccontarvi le nostre esperienze e le nostre avventure. Al momento accontentatevi di uno schizzo disegnato dal sottoscritto durante il primo bagno di sole, ma preparate il duodeno perché ci sarà da ridere. Parola di Danny Irreparabili e Massimo Riserbo.


Dr. Danny Irreparabili.